domenica 31 agosto 2008

Bar-Design

Con la sezione "Design Corner", il mio intento è di completare la panoramica dei designer di motociclette. Inserirò quindi in questa sezione, non solo i centri stile divenuti famosi per le loro realizzazioni, ma anche creatori, più o meno noti, che propongono i loro disegni, rendering, o bozzetti. Non escludo, inoltre, la possibilità di inserire anche "creatori occasionali" che mi capiterà di incontrare in rete.

Luca Bar è un giovane disegnatore italiano con differenti esperienze in grafica, produzione e in altri campi del design. Inoltre è membro, cosi come il "nostro" Oberdan Bezzi, della Motorcycle Design Association, creata nel 2001 da Glynn Kerr e Francois-Marie Dumas.
I bozzetti che vi presento oggi sono alcune delle sue realizzazioni (a mio avviso le più belle) che ho scovato nel sito web, di cui c'è il link in basso. Cliccate sulle foto, per osservare in alta definizione, i particolari delle moto.

Buell Rod
Prima che la Buell mostrasse il bicilindrico Helicon creato dall'austriaca Rotax, di cui vi ho già parlato, si vociferava l'inserimento nella gamma Buell del motore Revolution installato sulle Harley Davidson della famiglia VRod.
L'interpretazione di Bar col motore Harley raffreddato a liquido, è molto simile alla (ex) sportiva di casa Buell, la XB Firebolt, non più importata in Italia dal 2008 e che forse ricorderete. La moto creata da Bar conserva gli elementi chiave delle Buell quali disco anteriore perimetrale e la generale compattezza delle forme, quest'ultima caratteristica è stata mantenuta nonostante le generose dimensioni del propulsore Harley che per l'occasione è stato dotato di trasmissione finale a catena.



Aprilia Streetbike 549 V2

La seconda proposta è una fun-bike/naked su base Aprilia. Il motore bicilindrico della supermotard SXV nella cilindrata di 550 cc è installato in un telaio di derivazione supermotard con "accessori racing" quali freni wave e pinze ad attacco radiale. Molto bello l'accostamento cromatico, e anche lo stile generale della moto, che miscela carattere da corsa e divertimento assoluto tra i cordoli di un circuito. La moto, nata con lo "spirito delle corse urbane" (urban racing spirit), mi sembra troppo estrema per tale uso. Le testate verniciate in rosso del propulsore bicilindrico, secondo me, sono superbe.



Moto Guzzi S4
La terza proposta nasce su meccanica Guzzi. Cromaticamente simile alle 750 S3 degli anni '70, questa bicilindrica italiana vuole rinverdire i fasti della sua antenata, utilizzando il nuovo propulsore a quattro valvole e uno stile decisamente meno corsaiolo. Sostanzialmente una sport-naked per i nostalgici del marchio di Mandello del Lario. Molto belli gli scarichi a fetta di salame che fuoriescono dal codone. Avrei preferito un disegno più elaborato dei cerchi.



Beta 350 Scrambler & Cafè Racer
Questa proposta è basata sulle moto Beta, la cui gamma oggi consiste in moto da supermotard, trial e cruiser di "taglia" piccola, che utilizzano il monocilindrico Suzuki di 350 cc.
Nella gamma della casa italiana mancano moto stradali e vintage, per cui Bar propone una moto "modulare" che con poche modifiche in fabbrica, può diventare cafè racer o scrambler.


Ducati
L'ultima proposta è una cafè racer monoposto su base Ducati. Data la presenza del singolo disco anteriore è ipotizzabile che la moto sia dotata di un bicilindrico non molto potente. Il forcellone della Monster e la forcella a steli tradizionali prefigurano un prezzo d'acquisto contenuto. Molto bello il codone e anche la forma del serbatoio, per una bicilindrica che in cilindrata ridotta, ricalca i fasti della 750 Sport degli anni '70.


A voi la parola ora...

Disegni: Bar-Design e Motorcycle Design Association

giovedì 28 agosto 2008

BMW HP2 Enduro by Marabese Design & Motociclismo

La special che presento oggi, è stata realizzata nel 2005 dallo studio Marabese Design in collaborazione con la rivista italiana Motociclismo.
"Marabese Design" è uno dei più importanti centri stile nel mondo del motociclismo, e non è un caso che molte aziende di moto si rivolgano a loro per realizzare lo stile dei nuovi modelli. Piaggio, Gilera, Moto Morini, Moto Guzzi, sono solo alcuni dei clienti che si affidano alla loro matita. Il loro nuovo sito è in costruzione, ma è presente comunque nella mia lista.

La base di partenza di questa special, è abbastanza inusuale: si tratta infatti della BMW HP2 Enduro (ultima foto sotto), bicilindrica boxer dedicata ad un utilizzo più specialistico in fuoristrada rispetto alla "sorella" GS.
Questa realizzazione creata da Marabese, a mio avviso, è ancora attualissima e con la riscoperta del segmento scrambler, questa proposta potrebbe dire la sua perchè non essendo ispirata al passato e libera da vincoli stilistici, propone qualcosa di mai visto prima.
Da notare il superbo impianto frenante Brembo (con attacco radiale delle pinze), la strumentazione incastonata nel serbatoio e le file di led che scorrono verticalmente sugli steli della forcella. Molto particolare anche il codone che riprende il tema della fila di led anteriore. Lo scarico lo trovo poco intonato allo stile della moto, cosi come la colorazione.
Con i colori ufficiali BMW e uno scarico leggermente diverso nella forma, questa "modern scrambler", secondo me, sarebbe stata davvero perfetta. Che ne pensate?

Francè










BMW HP2 Enduro 2005:


Foto: PNW Riders e Bikewalls

mercoledì 27 agosto 2008

Aprilia SL 1000 Falco Special

Imbattersi in cafè racer realizzate su base Aprilia è alquanto difficile, dato che le bicilindriche di Noale sono moto indirizzate ad un uso prevalentemente pistaiolo.
La special che presento oggi è basata sulla poco apprezzata SL 1000 Falco (ultima foto sotto), semicarenata bicilindrica proposta dall'Aprilia nel 2000 per contrastare la Suzuki TL 1000 S, la Ducati Super Sport 1000 e la Honda VTR 1000 Firestorm sue dirette rivali di categoria. Il motore Rotax bicilindrico a V di 60° che equipaggiava la Falco, lo stesso adottato dalla sportiva RSV Mille e ancora presente sulla maxi-enduro Caponord, è un motore che, privo di carenatura, mette in risalto particolari tecnici nati originariamente per essere coperti, come ad esempio il serbatoio dell'olio (il motore è a carter secco, cioè privo della coppa dell'olio) e il vaso di espansione dell'impianto di raffreddamento, elementi difficilmente occultabili e poco appaganti alla vista.

La special, di origine francese, è caratterizzata prevalentemente dalla differenza di volumi tra il serbatoio originale e il codone (realizzato artigianalmente), e dagli scarichi conici, nel più puro stile cafè racer. La SL 1000 è stata privata delle sovrastrutture e anteriormente è stato inserito un classico faro tondo e una nuova strumentazione.
Per completare questa realizzazione, a mio avviso, erano necessari altri particolari fondamentali quali: una colorazione nera che avrebbe snellito le forme opulente del serbatoio, divenuto sproporzionato con il piccolo codone, una tabella portanumero e gli immancabili cerchi a raggi.

Francè








Aprilia SL 1000 Falco 2000:


Foto: cafe-racer.info

lunedì 25 agosto 2008

Yamaha YZF-R6 S 2009

Il mercato motociclistico statunitense, seppur non particolareggiato come quello giapponese, è caratterizzato da modelli dedicati che mi sembra giusto non trascurare. La sezione Planet Usa, racchiuderà proposte espressamente dedicate al mercato americano che quasi tutte le case motociclistiche tengono in gran considerazione soprattutto per l'elevato numero di pezzi che assorbe ogni anno.

La moto che presento oggi non è una novità. Anzi, a voler essere precisi, per noi europei ma anche per gli stessi motociclisti americani è una moto uscita di produzione nell'anno 2004.
La Yamaha YZF-R6 del biennio 2003-2004 è stato un modello importante per la casa di Iwata, dato che ha rappresentato il passaggio dall'alimentazione a carburatori all'iniezione elettronica e ha introdotto, rispetto al modello che andava a sostituire, numerose modifiche sia a livello estetico che meccanico. La versione del 2003-2004 è facilmente riconoscibile dal modello successivo e identico nell'estetica, per la mancanza della forcella a steli rovesciati e dell'attacco radiale delle pinze freno anteriori.

In America la versione del 2003-2004, dopo essere uscita di produzione, è letteralmente riapparsa, nei listini americani, sotto il nome di R6 S, sin dal 2006. Il motivo di questo ritorno può essere dovuto principalmente alla volontà di affiancare una moto più abitabile e meno estrema nell'utilizzo stradale rispetto alla versione 2006-2007, caratteristiche che quest'ultima moto (ulteriormente evoluta ma non stravolta l'anno scorso) sembrava aver perso completamente in favore di scelte progettuali dedicate quasi esclusivamente all'uso in circuito. Le prime due foto che propongo si riferiscono alle colorazioni 2009, mentre le successive, un pò più dettagliate nei particolari e nelle viste, al modello 2008.

E' curioso notare però, che moto fino a quattro anni fa considerate eccezionali nella guida sportiva e vere e proprie moto da corsa con targa e fanali, oggi siano state collocate commercialmente come proposte più facili e sincere nella guida quasi fossero sportive "amichevoli"!
E' facile osservare che l'evoluzione tecnologica delle moto ha subito una vera e propria rincorsa ma è anche vero che moto molto performanti vengono sostituite davvero troppo velocemente con conseguente caduta commerciale sul mercato dell'usato pur essendo dotate di ottime qualità. In Italia, a mio avviso, questi "remake", peraltro molto vicini nel tempo, potrebbero dire la loro solo se enormemente incentivati nel prezzo d'acquisto...secondo voi?

Yamaha YZF-R6 S 2009:



Yamaha YZF-R6 S 2008:







Foto: Yamaha USA

mercoledì 20 agosto 2008

Harley Special by Hot-Dock Custom Cycles

Tra tutte le special su base Harley che in questi anni ho osservato, secondo me, quelle create dai fan giapponesi del marchio americano, spiccano sulle altre sia da un punto di vista estetico che meccanico.

L'Harley che presento oggi, preparata dai ragazzi della Hot-Dock Custom Cycles di Tokyo, non fa eccezione, soprattutto per le notevoli modifiche che sono state apportate al propulsore, originariamente di 1200 cc e con due valvole per cilindro, installato anche sulle Buell della serie Lightning.

Il propulsore di questa special è stato dotato di ben quattro valvole per cilindro e portato a 1360 cc. L'impostazione della moto è cambiata radicalmente e la somiglianza con le moto da flat track è evidente. Il forcellone è artigianale e la tradizionale trasmissione finale a cinghia è stata sostituita da una a catena. Bellissimo l'intreccio di collettori che terminano con due scarichi sovrapposti sul lato sinistro della moto, coperti da una tabella portanumero e anche la posizione dei "funghi" che fuoriescono dal lato destro del motore. Altri elementi di assoluto prestigio sono le sospensioni Ohlins, i cerchi BBS e i freni AP racing.

La moto bianca, credo che sia stata concepita per l'utilizzo in pista, mentre ho scovato nel sito anche una versione stradale, in vendita, purtroppo priva della tabella portanumero.
A parte l'intreccio di tubi, troppo vistoso e disordinato, l'idea di realizzare una flat track con motore 1200 non è venuta solo all'Harley Davidson con la sua nuovissima XR 1200 (ultima foto sotto)...

Francè

PS: i ragazzi di Hot-Dock Custom Cycles hanno realizzato molte special su base Harley. Inoltre, nel loro sito è possibile acquistare anche molte parti speciali per le bicilindriche americane.












Harley Davidson XR 1200 2008:


Foto: Hot-Dock Custom Cycles e Bikewalls

martedì 19 agosto 2008

Kawasaki Special

La prima volta che ho visto questa special, di cui purtroppo ho trovato solo questa foto, mi sono venute in mente le superbike che correvano nel rispettivo campionato americano negli anni '80 e che hanno "forgiato" moltissimi piloti, divenuti poi campioni del mondo con moto a due tempi, tra i quali Kevin Schwantz, Wayne Rainey, Eddie Lawson e molti altri ancora.
Le Suzuki GS, le Kawasaki Z e le Honda CB erano le moto più utilizzate in queste competizioni. Pensate che questo tipo di moto, che oggi definiremmo naked, è stato utilizzato fino a non molto tempo fa anche nelle gare di durata quali la 8 ore di Suzuka, sapientemente preparate per correre distanze molto lunghe. La moto in foto è una special nata su base Kawasaki.

Il quadricilindrico raffreddato ad aria-olio, e presumibilmente elaborato con parti speciali Yoshimura, dovrebbe essere quello della serie Z, di cui ho già parlato precedentemente. Il forcellone è completamente artigianale cosi come lo splendido telaio in tubi.
Tutto il comparto sospensioni e freni è di ultima generazione. La posizione del radiatore dell'olio e il corto terminale di scarico, completano la linea di questa favolosa special da circuito.

I miei complimenti ai creatori di questa splendida moto!

Francè

Foto: Performance Bikes

lunedì 18 agosto 2008

Bezzi #6

Ricordate il post in cui Oberdan proponeva moto "direttamente" prelevate dal mondo automobilistico?
Oggi propongo altre due realizzazioni basate su auto d'elite quali Audi e Aston Martin. Nel campo delle quattro ruote, queste auto si rivolgono ad utenti sportivi, amanti del confort e delle prestazioni pure. Motociclisticamente parlando, il segmento ideale per rappresentare questi concetti è quello delle sport tourer. Sia l'Audi ST1 che l'Aston Martin DBV, riprendendo elementi di design comuni alle sorelle a quattro ruote, esprimono totale dedizione alla protettività, al comfort di marcia, e non ultimo allo stile. Da fan del marchio Aston Martin non posso non rimanere affascinato dalla calandra ripresa dalle varie DB, ma a dir la verità anche i led che circondano i fari delle nuove Audi sono, secondo me, ottimi "elementi" che donano fascino e cattiveria.
Secondo voi, nel caso le case in questione decidessero di entrare nel mondo delle due ruote, potrebbero dire la loro con queste proposte? A voi la parola...

Francè

Audi ST1:






Aston Martin DBV:


Disegni: Info Motori e Motosketches

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