lunedì 19 ottobre 2009

Talamo #26

"Prima furono soltanto due cilindri.
E un'America senza fine.
Giorni e giorni da un oceano all'altro.
Lungo strade abbandonate.
Polvere e solitudine.
Caldo.
E poi freddo.
Fatica.
Ed Emozione.
Poi furono borse rigide
al posto di gonfie bisacce di cuoio.
Una sella grande
per cancellare la sofferenza di ore infinite.
Poi uno schermo per ripararsi.
E infine in tutta naturalezza fu lei:
Electra Glide.
Una motocicletta vera.
Che ha insegnato la strada a tanti.
Che hanno copiato.
Rovinato.
Hanno aggiunto pagliacciate,
cafonerie e centinaia di chili.
Hanno trasformato le motociclette in cose senza senso.
Lei l'Electra Glide non è cambiata.
E' cresciuta, maturata.
Migliorata.
Ed è rimasta una motocicletta.
Guidabile.
Manovrabile.
Elegante in città
e serena sui più tormentati percorsi di montagna.
Fatta di poche cose.
Molto buone.
Costruita col ferro, l'acciaio, la vetroresina.
Per durare nel tempo.
Costruita a mano con lo stesso aspetto di sempre.
Per non passare di moda dopo una settimana.
Per non invecchiare dopo uno sguardo."

Carlo Talamo

3 commenti:

Il Nipote ha detto...

Ciao Carlo....

Anonimo ha detto...

Carlo Talamo è una persona che ricorderemo sempre e con molto piacere. Nessun avebbre previsto la sua scomparsa così precocemente.
A presto.

http://www.burnoutitaly.com/

stefano ha detto...

Leggere Talamo mi fa sempre tornare indietro di molti anni, quando divoravo tonnellate di riviste di moto perché l'età per salire realmente sulla mia era troppo lontana. Ma mi ha fatto capire che la MIA moto sarebbe stata quella che, ad ogni sguardo, mi avrebbe fatto dire parole così belle.

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