venerdì 31 dicembre 2010

Buon 2011!

...ovviamente su due ruote!

Francè




Foto: Google

lunedì 27 dicembre 2010

Kawasaki ZZR 1100 Special by Bagus!

L'idea di dotare supersportive con il manubrio rialzato viene attribuita ai motociclisti tedeschi. Questa scelta ha il vantaggio indiscutibile di garantire più comodità al conducente, di ampliare notevolmente l'utilizzo della moto e, in alcuni casi, la sua guidabilità. L'unica pecca risiede nell'estetica spesso compromessa ma, come si sa, la bellezza risiede esclusivamente negli occhi di guarda.

La special creata dalla nipponica Bagus!, basata sulla velocissima sport tourer Kawasaki ZZR 1100, ha la particolarità di essere stata trasformata in naked non solo con l'adozione di un manubrio alto ma anche con leggeri ritocchi all'estetica, alla meccanica e alla ciclistica.

L'idea che sta alla base di questa realizzazione nasce dalla volontà di divertirsi con un mezzo dall'eccezionale potenza, ma comunque non leggero. Per questo motivo sono presenti nuovi cerchi Marchesini, un nuovo impianto di scarico completo realizzato dalla Striker (che sostituisce l'originario e voluminoso 4 in 2) ed un nuovo ammortizzatore posteriore marchiato Ohlins.

Esteticamente si nota la presa anteriore leggermente modificata e l'eliminazione della carena, sostituita con un nuovo elemento e con un puntale di grandi dimensioni. L' "ignoranza" della ZZR 1100 è rimasta immutata!

Francè













Foto: Bagus!

mercoledì 22 dicembre 2010

Buon Natale!

Si conclude qui la splendida serie del Garage Diabolico...sperando che possa ritornare prima o poi!

Auguri di Buon Natale a tutti i miei lettori!

Francè


Garage Diabolico - "Lo Specchio":


Fonte: Curve e Tornanti

mercoledì 15 dicembre 2010

Moto Guzzi "76" by Officine Rossopuro

La cafè racer che vi mostro oggi è stata realizzata da Filippo Barbacane (Officine Rossopuro) su base Moto Guzzi. Le creature di questo ragazzo di Pescara sono sempre molto affascinanti e anche questa splendida "76", realizzata in cinque mesi, non fa eccezione. Bassa, sobria, maschia, questa bicilindrica trasuda fascino da qualsiasi angolazione la si osservi.

La moto è stata costruita attorno ad un motore Guzzi SP 1000 con teste prelevate da una Le Mans. La vocazione stradale di questa racer traspare dai cerchi a raggi da 17 pollici, artigianali e in alluminio e dai mezzi manubri regolabili. Il forcellone posteriore, allargato, ospita una gomma posteriore da 160.

Notate i dischi freno forati alleggeriti, gli ammortizzatori posteriori Asatek, le pedane arretrate Tarozzi, la sella ed i nuovi scarichi, realizzati artigianalmente, con fondelli in alluminio. La forcella anteriore è stata revisionata con molle progressive e, tra le altre modifiche non visibili, c'è da segnalare anche l'impianto elettrico semplificato.

Il serbatoio in metallo, i fianchetti realizzati ex-novo in vetroresina e la verniciatura nero e argento, rendono questa special ancora più esclusiva.

Meravigliosa!

Francè










Foto: Filippo Barbacane

lunedì 13 dicembre 2010

Design Corner - Harley Sportster Scrambler by Luca Bar

La Sportster è un'icona della gamma Harley Davidson ed ogni anno registra ottimi numeri di vendita. La casa di Milwaukee nel corso degli anni ha proposto diversi allestimenti di questo modello, sia nella famosa cilindrata di 883 cc che in quella, più elevata, di 1200 cc. Roadster, Custom, Bobber sono i filoni con cui questa bicilindrica ad aste e bilancieri è stata, nel corso degli anni, "contaminata".

La volontà del marchio americano di proporre moto sempre più a misura di "motociclista europeo" ha portato alla nascita, nel 2008, di un'altra variante delle Sportster denominata XR 1200, ispirata al mondo "dirt track" e con una potenza, mai vista prima sulle twin di questa serie, di 91 cv dichiarati .

Un ulteriore sviluppo delle piccole di Milwaukee, dal gusto "europeo", potrebbe essere costituito dalla contaminazione con il filone scrambler, proposto dall'italiano Luca Bar.

Questa moto (in entrambe le cilindrate) sarebbe davvero molto azzeccata nel listino Harley, sia per l'attuale richiesta di moto facili ed esteticamente appaganti e sia per creare un'alternativa all'apprezzata Triumph Scrambler, senza antagoniste dirette sul mercato.

Le elaborazioni grafiche in basso mostrano un'ipotetica "Sportster Scrambler" caratterizzata, come il genere impone, da una trasmissione finale a catena, da un fascinoso giro di collettori sul lato destro con gli immancabili scarichi sovrapposti (sulla Sportster di Luca sono una via di mezzo tra il genere Scrambler e quello dirt-track) e da ruote leggermente tassellate.

In questo caso, il mitico serbatoio "peanut" lascerebbe il posto ad un'unità più tradizionale nella linea e più consona al look "off-road" della moto.
Da notare anche la nuova sella, i "soffietti" sugli steli della forcella e i paracolpi sul serbatoio. Indispensabile anche una livrea "adeguata", ora troppo simile a quella utilizzata gli anni scorsi dalla Triumph Scrambler.

Spero proprio che l'Harley abbia già in cantiere una moto del genere...nella cilindrata 1200, secondo me, sarebbe perfetta!

Francè






Foto: Moto Design e Passioni e Pipeburn

venerdì 10 dicembre 2010

Shoei X-Spirit II Toni Elias Sepang 2010 by Drudi Performance & DiD Design

I piloti che raggiungono l'ambitissimo titolo di "campioni del mondo" sfoggiano spesso livree particolari dei loro caschi per celebrare l'agognato status.
Spesso questi caschi hanno la "sfortuna" di apparire solo per qualche gara e, nelle migliori occasioni, cioè quando indossati da piloti famosi, vengono spesso riproposti al pubblico in ambite repliche a tiratura limitata il cui valore economico, i collezionisti sperano, possa crescere col tempo.

Il Gp della Malesia, disputatosi due mesi fa sul circuito di Sepang, ha coronato lo spagnolo Toni Elias campione del mondo della debuttante categoria Moto2. Nel giro d'onore, il pilota di Manresa ha sfoggiato una livrea "iridata" del suo Shoei X-Spirit II, ideata da Aldo Drudi e realizzata dal fenomenale Davide degli Innocenti della DiD Design. Questo Shoei è stato realizzato in un unico esemplare.

Il casco, riprende a grandi linee la grafica utilizzata quest'anno da Toni con l'aggiunta di alcune modifiche. Longitudinalmente si estende una fascia (con all'interno un numero uno) con la tipica sequenza dei colori utilizzati sulle maglie iridate dei campioni del ciclismo e oltre alla nuova base cromatica, sul retro dell'X-Spirit II compare la scritta "World Champion". Sia il numero uno posto frontalmente che le scritte sul retro sono state realizzate con oro a 24 carati!!

Complimenti agli esecutori di questo capolavoro!

Francè











Foto: DiD Design e Mototribu

Fonte: Racing Helmets Garage

lunedì 6 dicembre 2010

Kawasaki Z 1000 SX 2011

Gli esperti dicono che il 2011 non sarà un anno facile per il settore delle due ruote. Nonostante questi pronostici non positivi le case hanno comunque proposto ai recenti saloni, novità che si spera possano risollevare sia il numero delle immatricolazioni che i bilanci.
La tendenza al momento, seguita dalla maggior parte dei costruttori, è quella di ottimizzare le risorse a disposizione: si sviluppa un motore e poi lo si utilizza su vari modelli dalla differente vocazione.

Stiamo assistendo in questi ultimi due anni, ad un rinnovato interesse per le moto tourer siano esse maxi-enduro che stradali pure, quest'ultime sempre più spesso derivate da analoghi modelli naked. Una delle moto più interessanti proposte per la prossima stagione, secondo me, l'ha presentata la Kawasaki con la stradale Z 1000 SX.

A differenza della Yamaha Fazer GT, concorrente diretta a cui sono state "estese" le semicarene della Fazer standard ed aggiunto un cupolino più protettivo, la Kawasaki propone una moto studiata appositamente per lunghi trasferimenti "sportivi", con ABS a richiesta e prezzo indicativo di circa 12.000 euro.

Yamaha Fazer GT:

Ciclistica e Motore
Sia il telaio che il motore hanno subito modifiche: il primo è stato rivisto nelle "bretelle" che reggono anteriormente il quattro cilindri in linea (di 1043 cc e 138 cv), aggiornato in alcuni particolari (coperchio frizione ed alternatore) e dotato di rapporti allungati, più consoni all'utilizzo turistico del mezzo.
Le misure di avancorsa ed interasse sono state modificate rispetto alla naked e le sospensioni sono state riviste nella taratura. Il peso, rispetto alla Z 1000, è aumentato di 10 kg ed in ordine di marcia e senza ABS, sfiora i 238 kg.

Linea
Rispetto alla Z 1000 si nota l'inedito frontale con cupolino regolabile su tre posizioni, le carene, il differente manubrio con relativa piastra di sterzo, la sella del passeggero più accogliente e la strumentazione analogico-digitale. Nuovo anche il serbatoio, ora più capiente (19 litri).

Decisamente poco azzeccate, secondo me, le due colorazioni disponibili (total black ed il classico verde Kawa). La situazione migliora leggermente con la livrea bordeaux utilizzata per il mercato americano, dove la Z 1000 SX si chiama Ninja 1000. Avrei preferito, inoltre, i cerchi della Z 1000 e non i classici "ZX-10 R style" che, nonostante siano più leggeri, "impoveriscono" la linea della moto.

Optional
La Kawasaki ha allestito per la Z 1000 SX una serie di accessori tra cui spiccano i kit di borse laterali da 35 litri in tinta con la moto (dal design obsoleto), portapacchi, bauletto posteriore da 39 litri, terminali sportivi Akrapovic, protezioni in alluminio per il carter motore e per i piedini della forcella, plexiglass del cupolino fumè e sella touring in gel.

Spero che la Z 1000 SX possa generare anche sorelle di minor cilindrata e dalla potenza più abbordabile, in modo tale da consentire un più facile accesso a coloro che vogliono guidare moto poliedriche, senza essere spaventati dall'esuberanza di motori ormai sempre meno indicati per le pessime condizioni delle nostre strade.

Francè

















Kawasaki Ninja 1000 (Usa) 2011:





Foto: Omnimoto e Kawasaki USA

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